In questo articolo analizziamo insieme il Manchester City di Pep Guardiola, in collaborazione con gli amici spagnoli di Futbol-Tactico.
La squadra del tecnico spagnolo la scorsa edizione vinse campionato e coppa nazionale, seppure non eguagliando il record di punti (100) e di gol segnati (106) della stagione 2017-2018. La previsione che questa stagione sarebbe stata la più difficile per i Citizen si è rivelata corretta.
Manchester City di Pep Guardiola: le alchimie tattiche
Parlare di un’organizzazione tattica e rigida delle squadre di Guardiola risulta come sempre molto complesso. Il City sviluppa più soluzioni e più posizionamenti tattici diversi nel medesimo contesto di gioco in quanto le capacità e le caratteristiche dei giocatori in rosa permettono alla squadra di adattarsi velocemente alle situazioni che mutano.
Difensivamente il Man City parte da un posizionamento iniziale di 4-4-2 con la caratteristica pressione ultraoffensiva che solitamente coinvolge 3 giocatori nella prima line di pressione.
Tutti i giocatori in rosa sono molto importanti, ma se si dovesse fare una scelta riguardante quelli fondamentali, essa comprenderebbe:
- David Silva: centrocampista spagnolo di grande velocità, tecnica e abilità nel muoversi tra le linee avversarie. A queste capacità abbina la sua grande visione di gioco che gli permette di creare giocate interessante in zona di rifinitura.
- De Bruyne: parlare di Kevin significa fare un “copia e incolla” di quanto scritto per David Silva. A quelle abilità il giovane fiammingo abbina una grande capacità di finalizzazione in porta.
- Sterling: questo giocatore inglese difensivamente commette qualche errore, ma in fase offensiva offre infinite soluzioni d’attacco.
- Zinchenko: giocatore “normale” in fase difensiva, egli diventa un serbatoio illimitato di soluzioni di attacco (garantendo molto spesso ampiezza e profondità) toccando un numero altissimo di palloni in ciascun match.
- Walker: il laterale destro si mette in mostra per la sua velocità e per i suoi frequenti cambi di ritmo. E’ un punto di riferimento per la costruzione del gioco dei blues: non disdegna sovrapposizioni esterne e interne e inserimenti.
- Aguero: il “kun” è indispensabile per le sue capacità di 1vs1 e di finalizzazione.
- Gabriel Jesus: garantisce tecnica, gol, dribbling e alte velocità.
Fase difensiva: pressione ultraoffensiva
Come ben dimostrato in più di una occasione, Pep è un eccezionale stratega solito variare le sue strategie offensive e difensive in relazione all’avversario, ma senza mettere da parte i propri principi di gioco.
Ora qui vedremo due strategie difensive: la prima inerente a una pressione ultraoffensiva, mentre la seconda mostra come i Citizens riescano a muoversi velocemente e in modo compatto per presidiare lo spazio. In linee generali, il Manchester City di Pep Guardiola dimostra di:
- riuscire a compattare molto bene le linee per non lasciare spazio sufficiente alle azioni rivali;
- saper “scivolare” in modo compatto e sinergico da una parte all’altra del campo;
- alzare i propri difensori laterali per aiutare attaccanti e centrocampisti nella pressione;
- avere predisposizione al sacrificio nei suoi giocatori avanzati;
- essere in grado di orientare l’attacco rivale nelle corsie laterali per effettuare azioni di pressione e pressing.
Azione 1: pressione alta dei Citizens

Pressione alta dei Citizens che direzionano l’uscita corta degli avversari obbligandoli a giocare all’esterno.

Il pallone è nei piedi di Lloris che gioca a Alderweireld (Immagine 1). SIi può osservare come De Bruyne chiuda la linea di passaggio di ritorno al portiere e come Aguero – attraverso la sua pressione verso il portatore di palla – attivi tutto il blocco difensivo dei blues. Alderweireld non rischia la giocata corta e cerca un passaggio lungo (Immagine 2).

Il pallone proveniente dal lancio viene quindi conteso da Zinchenko e Sissoko (Immagine 3); quest’ultimo – dato l’alto coefficiente di difficoltà del pallone giocatogli – non può far altro che vederlo finire nuovamente nei piedi del difensore del Man City.
Azione 4: difesa in blocco centrale

L’azione seguente mostra chiaramente l’obiettivo principale del blocco difensivo dei Citizens, sia esso posizionato “alto, medio o basso”: poca distanza tra i reparti per impedire agli avversari le giocate tra le linee.
Fase offensiva: costruzione bassa, mantenimento e rifinitura
Per ciò che concerne la fase offensiva e di possesso, si può notare chiaramente uno dei meccanismi offensivi che prevede l’attacco della porta avversaria per mezzo di un gioco corale e condiviso. In questa circostanza le capacità di muoversi tra le linee e quelle di finalizzazione dei propri attaccanti diventano essenziali.
L’uscita “bassa” si è modificata rispetto alle stagioni passate, causa l’evoluzione del regolamento: è infatti possibile entrare in area per giocare il pallone.
In queste immagini osserviamo una “uscita difensiva” in cui Guardiola coinvolge il portiere e un difensore centrale per poter guadagnare immediatamente campo dopo il calcio di inizio dell’azione. E’ essenziale comprendere come il posizionamento corretto di tutti i giocatori – anche di quelli più offensivi – sia indispensabile per la funzionale riuscita dell’azione.
Azione 8: costruire, mantenere, rifinire

Il pallone è tra i piedi di Bravo (Immagine 1) che a sua volta lo trasmette a Otamendi, anch’egli posizionato all’interno dell’area di rigore. Questi lo restituisce a Bravo che allarga la sua posizione attendono l’arrivo della pressione di un avversario (Immagine 2).

Un attimo prima di essere raggiunto da un avversario, egli trasmette il pallone a Rodri, situato nei pressi della lunetta (Immagine 3).

Questi effettua un controllo “a mezzo giro” (Immagine 4), per poi aprire il gioco su Zinchenko, il quale avanza indisturbato fino alla linea di centrocampo.

I quattro centrocampisti Citizens sono posizionati in modo agevole per poter ricevere il suo passaggio tra le linee (Immagine 5).

Manchester City di Pep Guardiola: conclusioni
Nel calcio – così come nella vita reale – nulla è immutabile. Niente è per sempre identico a sé stesso. Anche il calcio del “maestro Pep” è cambiato nel corso degli anni: quello espresso dai Citizens è a tratti molto diverso dal tiki-taka dei tempi in blaugrana.
Le modalità di gioco del Man City – che come ricorsa lo stesso tecnico sono dirette discendenti della filosofia di Cruijff – appaiono complete e molto interessanti. In particolare punto di riferimento e fonte di inesauribile ispirazione per la formazione di calciatori nel settore giovanile.
Il calcio è espressione di tecnica e di tattica: quest’ultima intesa come manifestazione di un pensiero collettivo – e condiviso – per risolvere problemi di gioco. La tecnica è il mezzo, lo strumento, l’automatismo da addestrare nel giovane calciatore.
Tecnica e tattica – di nuovo intesa come espressione del pensiero individuale e collettivo in spazio e tempo – vanno allenate “dalla culla alla tomba”. Naturalmente con carichi di lavoro e modalità differenti in quanto “inversamente proporzionali”: al crescere del tempo dedicato per allenare l’una, si riduce logicamente quello destinato al miglioramento dell’altra.
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