Giovedì 3 Ottobre presso l’impianto di via A. Diaz, 56 in quel di Gassino Torinese si è tenuto un importante incontro di formazione dal titolo “Allenare la competenza del mister”, a cura dell’ing. Uras Piercesare, Direttore Generale del USD Gassino San Raffaele.
Serata di formazione molto interessante che ha contribuito a muovere i primi passi nello stabilire dei canoni oggettivi per determinare la competenza di un allenatore in relazione alla categoria per cui venga selezionato. Competenza che – come ben spiegato dal relatore – è sempre il prodotto di Conoscenza – intesa come formazione, istruzione – e di Esperienza, il periodo di tempo in cui si è stati impegnati sul compito.
Allenare la competenza: che cos’è?
Ecco alcuni importanti punti evidenziati dal relatore:
- la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di un processo formativo;
- le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni;
- esse sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali;
- le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione;
- solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze.
In breve, ciascun allenatore (o istruttore) per definirsi tale (e molto spesso per richiedere un compenso/rimborso) deve aver maturato delle competenze al termine di un processo formativo di variabile durata.
Tali competenze (capacità di guidare una squadra) si compongono di conoscenze derivate attraverso la formazione, di abilità individuali e di caratteristiche strettamente personali affinate attraverso l’esperienza sul campo. Le stesse competenze possono poi essere osservate e valutate da una persona esterna.
Questa osservazione può dare vita a una relazione in grado di rappresentare – anche visivamente attraverso un grafico – le effettive aree di competenza del coach nonché il livello raggiunto in ciascuna.
Allenare la competenza: quale contesto?

Essere competenti significa – in breve – avere delle conoscenze relative al processo di cui si vuole essere “padroni” (allenare una squadra di Pulcini) e al contempo possedere esperienza in quel proprio contesto (aver allenato una squadra di Pulcini). Va da sé che maggiori sono le conoscenze possedute dal coach e più grande è la sua esperienza pregressa, più alte sono le possibilità di controllare direttamente il processo e di richiedere un compenso adeguato per le proprie prestazioni.
Nel calcio – al momento e purtroppo – questa valutazione è del tutto opinabile, quando non proprio assente. La conoscenza (questa volta intesa come “conoscere qualcuno/essere amico di” sembra essere uno dei pochi – se non l’unico a volte – criterio di scelta dei tecnici.
Aver giocato 20 anni, non significa affatto aver maturato conoscenze e/o esperienze necessarie per pianificare, organizzare e gestire un processo formativo di una categoria della Scuola Calcio o del Settore Giovanile. Allo stesso modo, essere stato per molti anni un allenatore di Settore Giovanile non vuol dire essere adatto alla Scuola Calcio e viceversa.
L’allenatore/istruttore/coach preparato deve aver maturato esperienze e acquisito conoscenze nelle seguenti aree di intervento:
- Psicologica
- Ludica
- Tattica
- Tecnica
- Regolamentare
- Atletica
E’ facilmente intuibile che a categorie differenti corrispondo diversi livelli di conoscenza delle varie aree. La componente ludica è indispensabile per i giocatori più piccoli, le nozioni tattiche sono in larga parte abbinate al calcio dei più grandi, mentre la psicologia è utile in tutto.
Le conoscenze di un allenatore

Il bagaglio culturale di un coach è molteplice. Acquisire conoscenze in modo continuo gli permette di essere sempre aggiornato, presente e adatto al contesto che, come l’ambiente, muta continuamente.
- Titolo di Studio
- Seminari
- Corsi di Abilitazione UEFA
- Master di Approfondimento
- Affiancamento
- Informazione
- Corsi di Formazione Specifici
L’esperienza di un allenatore

Il tempo passato a dedicarsi al compito o al processo per cui è stato chiamato in causa.
- Pratica dello Sport
- Affiancamento
- Conduzione di una squadra
- Ruoli di Responsabilità
- Titoli e riconoscimenti
Allenare la competenza:
conoscenza + esperienza
Adesso che l’ing. Uras ci ha reso le nostre idee un po’ più chiare, possiamo immaginare il mix “conoscenza + esperienza” come un doppio serbatoio che – se opportunamente riempito – permetterà al coach di fare molta strada.
Possiamo evidenziare nel grafico della conoscenza il livello raggiunto in relazione ai corsi e alla formazione svolta come descritto nei paragrafi precedenti. Lo stesso è possibile fare per quello che concerne le esperienze pregresse.
Va da sé che ogni categoria di Scuola Calcio richiede una formazione specifica ed esperienze ben delineate che di molto differiscono da Prime Squadre o Settore Giovanile.
Per gioco – e per facilitare la comprensione di quanto evidenziato – rappresento qui un grafico in cui è delineato il mio percorso di formazione e le mie esperienze in qualità di coach.

Ora prova a crearti una tabella simile a questa e completala con le tue informazioni. Sarai piacevolmente stupito da tutta la strada fatta!
In quest’epoca di Centri Federali, la tua tabella con le tue esperienze può diventare una solida base per la realizzazione del C.V. sportivo, sempre più richiesto dalle società d’élite.
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