Passione, intelligenza, metodologia e un giusto mix tra tradizione e innovazione.
Michel Sablon è l’artefice principale dell’attuale successo belga; la nazionale di calcio che in pochissimi anni è arrivata a essere la selezione più forte del mondo, secondo il ranking FIFA.
Nel settembre 2006 realizza “Vision de formation URBSFA“, un progetto di ricerca inerente allo sviluppo del giovane calciatore e alla strutturazione della Federazione Calcio Belgca, con la collaborazione dell’Università di Lovanio.
Ora Mr. Sablon si trova a Singapore, alla guida della Federazione Calcio per i prossimi due anni.
Il divertimento come elemento chiave per la formazione sportiva
Imparare divertendosi è alla base di questa proposta.
Secondo Michel Sablon e i suoi collaboratori “è necessario tornare alle origini, al calcio di strada“; momento in cui l’attività sportiva è divertente e dinamica.
Allenare giovani calciatori significa creare momenti coinvolgenti all’interno della seduta di allenamento; dal piacere del gioco si passa al piacere dell’allenamento e, di conseguenza, dalla voglia di competere senza alcuna pressione.
Tutti amano giocare: i più grandi come i più piccini, e lo stesso dicasi per professionisti o dilettanti.
Non importa vincere o perdere (per lo meno nella scuola calcio), ma divertirsi: ci si allena per vincere, imparando ad accettare senza drammi l’eventuale sconfitta, elemento imprescindibile della performance sportiva.
Creare calciatori pronti
L’obiettivo finale del percorso formativo è ottenere calciatori pronti al termine del settore giovanile (17 anni); giocatori preparati da un punto di vista fisico, mentale, tecnico e psicologico.
Il giovane giocatore deve essere pronto per essere competitivo ed efficace in gara: questo obiettivo si raggiunge attraverso la partecipazione a frequenti proposte “globali” di allenamento, in cui si presentano le medesime dinamiche che caratterizzano la partita.
La scelta ottimale degli obiettivi e la ripetizione costante delle proposte di allenamento “analitico” agevola il miglioramento tecnico/tattico/fisico/cognitivo se si mantengono inalterati i rapporti tra le variabili agenti in gara.
L’educazione, la condivisione delle esperienze, il rispetto per ruoli/compagni/attrezzature permette al singolo di sentirsi parte di un gruppo/squadra in cui è presente empatia, spirito di gruppo e gioa per i successi condivisi.
La seduta di allenamento
L’allenamento viene suddiviso in 3 momenti di gioco/esercitazione con differenti caratteristiche ciascuno: una proposta analitica viene preceduta e seguita da due diverse proposte globali, che garantiscono il coinvolgimento prolungato e costante di tutti i partecipanti.
Un’attivazione a tema (messa in moto/riscaldamento) precede i tre momenti sopracitati.
Questa strutturazione permette di mantenere un costante ed elevato grado di intensità dell’allenamento, indipendentemente dall’obiettivo di preparazione perseguito o dalle differenti esercitazioni proposte da ciascun formatore/allenatore.
Essa sollecita e stimola intensamente ogni partecipante per tre quarti circa dell’intera durata della seduta.
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